Udine, 4 novembre 1757#1
Illustrissimo Signore Signore Padrone Colendissimo
Il diligentissimo nostro signor abate Freddi#2 mi ha data piena contezza del grazioso accoglimento ricevuto da sua eccellenza il signor conte di Kevenhüller#3, e del segnalato onore che il medesimo mi ha fatto di presentare il mio nuovo poemetto#4 a sua Maestà l’imperatrice regina. Benché sentimenti sì generosi derivino dall’inata gentilezza di codesto incomparabile cavaliere, pure in questo incontro io non manco di riconoscerli dalla valida insinuazione di vostra signoria illustrissima, e dal fervore e desterità con cui ella ha appoggiato le mie premure. Mi compiaccio oltre modo d’intendere i miei felici presagi avverati ne’ sempre più gloriosi progressi dell’armi austriache, e particolarmente della inaspettata sorpresa di Berlino costretto#5 quel re bellicoso ad accorrere alla difesa de’ propri stati. Motivo poi non so, se di maggior piacere o confusione, per me si è il troppo vantaggioso giudizio, ond’ella gentilissimo signor abbate Metastasio onora la mia Providenza unitamente a codesto degnissimo monsignor nunzio, a cui mi do il coraggio d’umiliare per di lei mezzo gli ossequiosi miei complimenti; e certamente il peso della loro autorità molto ben compensa lo scarso numero di quelli che sono costà capaci di gustare la toscana poesia#6. Ella si conservi a gloria del teatro italiano, e a consolazione de’ suoi giusti ammiratori e sinceri amici, tra’ quali la prego a credermi con perfetta stima, e viva riconoscenza
Udine 4 novembre 1757
Di Vostra Signoria Illustrissima
Devotissimo ed Obbligatissimo Servitore Vero ed Amico
Daniele Florio
Risponde alla lettera di M. a Florio del 22 ottobre 1757.