Francesco Cavanna

Francesco Cavanna, figlio di un Domenico di origine milanese e forse parente del basso Giovan Battista Cavanna, fu l’impresario del teatro delle Dame dal 1730 al 1732. Citato in diverse lettere a Marianna Bulgarelli Benti e destinatario di una sola epistola nota, Cavanna fece parte della società che il 31 gennaio 1729 si impegnò a gestire il teatro con un contratto d’affitto novennale. La gestione di Cavanna iniziò nel carnevale del 1730 con i successi dell’Alessandro nell’Indie e dell’Artaserse, musicati da Leonardo Vinci e introdotti rispettivamente dalle dediche firmate dallo stesso impresario a Giacomo III Stuart e a sua moglie Maria Clementina Sobieski. Dopo che M. lasciò Roma per Vienna, nel 1732 Cavanna continuò con alterne fortune a proporre i suoi libretti: al fiasco della Didone abbandonata messa in scena il 2 gennaio, rispose a febbraio l’allestimento del primo dramma viennese, il Demetrio, a cui in primavera avrebbe dovuto fare seguito l’Issipile, ma con la «disgrazia del Teatro delle Dame» e il «danno del povero Cavanna» a cui allude M. nella lettera a Marianna Bulgarelli Benti del 14 giugno 1732 (Brunelli, III, p. 66), si interruppe la realizzazione del nuovo progetto. Nel 1733 i guai amministrativi e finanziari portarono infatti alla chiusura del teatro fino al 1737 e alla risoluzione del contratto con l’impresario, di cui da quel momento si perdono le tracce.