[Udine, ante 18 aprile 1778]#1
Illustrissimo Signore Signore Padrone Colendissimo
Per appagare quella obbligante impatienza, con cui vostra signoria illustrissima aspetta le nuove mie poetiche produzioni, ecco vengono a presentarsi a lei le Sacre e Morali#2 con la dolce speranza di essere graziosamente accolte, come lo furono l’altre precedenti loro sorelle#3; e forse con più certa fiducia che il lor distintivo carattere possa vivamente interessare lo spirito di religione, ch’ella sa conciliare col fino gusto delle lettere umane, e con tante e sì peregrine cognizioni. Ella facilmente mi accorderà che i divini attributi e gl’innegabili misteri della nostra redenzione sono il più vasto e fecondo campo, onde possa il genio poetico raccogliere una messe più doviziosa. Così avessi io saputo arricchire i miei versi dello splendor delle immagine, della elevatezza de’ pensieri, delle forti e dolci espressioni che convengono alla varietà de’ sublimi e teneri argomenti. Quali si sieno le mie nuove produzioni l’assoggetto al fino discernimento, <e> insieme le affido al di lei bell’animo; e per supplire a’ difetti dell’opera non v’abisogna che io solleciti la sua benigna condiscendenza, la quale ben conosce quanto da se stessa sia inclinata a favor dell’autore. Mi riputerò assai felice e contento s’ella si compiacerà di donare giustificazioni e non elogi a’ frutti del mio ingegno, e d’accordarli con benigno gradimento come nuovi e sicuri segni di quella perfetta estimazione e sincera amicizia con cui mi pregio di essere
sublimi e teneri ] sublimi e teneri e sublimi (ripetizione, errore)
le mie nuove ] queste mie (variante alternativa posta in sopralinea)
donare giustificazioni ] donare [ai frutti del mio ing > giustificazioni]
perfetta ] [distinta > variante alternativa posta in sopralinea perfetta]