Al Conte Algarotti (Dresda)

Vienna 4 Giugno 1746

Amico dilettissimo

La carissima vostra del 7 maggio, che in questo momento mi vien resa, è la seconda lettera che mi perviene dopo la vostra partenza di Vienna, et alla prima religiosamente risposi#1. La tardanza dell’ultima, e la dispersione dell’altra di cui chiedete risposta, sono per me fenomeni inesplicabili. Ma gl’importanti nostri affari non soffriranno perciò gran danno: e se vi è alcun curioso, non ritrarrà gran premio dalla sua poco lecita cura.

      Riferirò al Signor Conte di Canale il conto che vi piace rendergli della nota commissione: e so che sarà così tenuto a voi dell’opera vostra, come poco sorpreso dell’esito#2.

      Oltre i soliti miei malannetti, una terzana#3 ostinata mi ha lungamente perseguitato. Credo ormai averla affatto debellata. Conservatevi voi sano, e grato a chi vi ama quanto si può amar l’amabile. Addio

il vostro Pietro Metastasio

Come emerge dalla lett. 3 del 7 maggio 1746, Algarotti era stato a Vienna «sul finire dell’inverno» di quell’anno, durante il viaggio di ritorno a Dresda, dopo un lungo periodo trascorso in Italia e a Venezia come mediatore per l’acquisto di dipinti da destinare alla collezione di Augusto III.

Cfr. lett. 3 del 7 maggio 1746.

terzana: febbre che compare a giorni alterni.