#1 Al Conte Algaroti

Vienna 3 giugno 1747 Amico incomparabile Il Signor Marchese Aurelio Mansi (di cui il degnissimo padre fu poco fa Ambasciatore#2, e sostiene ora con pubblica lode l’incarico d’inviato della Republica di Lucca sua Patria a questa Corte) viene a visitar quella di Berlino#3. Indirizzandolo a voi, che ne siete un così distinto ornamento, io credo di far opera la più grata che per me far si possa a questo gentilissimo Cavaliere. Se in grazia dell’amicizia poteste indurvi a lasciargli credere d’essermi egli debitore d’una parte almeno di quelle cortesi cure che esiggerebbe senz’altro dalla gentilezza vostra il merito di colui, secondereste a meraviglia la vanità mia, che di nulla s’appaga tanto, quanto delle pubbliche pruove del vostro amore. Conservatevi intanto alla gloria della nostra Italia, e credetemi sempre

 

La data topica viene integrata sulla scorta della missiva algarottiana del 4 luglio 1747 a Eustachio Zanotti in Ve1791-4, ix (1792), pp. 126-129, in cui si attesta il prolungamento estivo della permanenza di Algarotti a Potsdam. In Vi1795, i, p. 246, viene erroneamente indicata come data topica «Roma».

fu poco fa Ambasciatore: si accoglie qui la lezione di Vi1795, i, p. 246, che corregge l’espressione «e poco fa quello d’Ambasciatore» attestata nei tre copialettere e incongruente sotto l’aspetto sintattico con il resto del discorso.

Metastasio chiede ad Algarotti di agevolare l’imminente visita del marchese Aurelio Mansi (n. 1722) alla corte di Berlino e, come si intuisce dalla lett. 12, verrà accontentato dall’amico. Figlio di Carlo Mansi (1682-1750), inviato della Repubblica di Lucca a Vienna dal 1736 al 1743 e dal 1745 al 1748, Aurelio intrattenne buoni rapporti con Metastasio durante la sua permanenza nella capitale austriaca e, secondo quanto si evince dall’unica lettera dell’epistolario a lui indirizzata, fu tra i frequentatori dei circoli della contessa Althann e di casa Luzan (cfr. lettera ad Aurelio Mansi, 14 maggio 1749, in Lettere, iii, pp. 391-392). Tornato a Lucca, fu organizzatore di rappresentazioni teatrali, tra le quali spicca la messa in scena della Clemenza di Tito nel 1753. Sulla sua figura si veda Renzo Sabbatini, Da Vienna a Lucca. Il contributo degli ambasciatori alla fortuna di Metastasio, in La Vienna di Metastasio (1730- 1782), i.c.s. Per la biografia di Carlo Mansi, suo padre, si rimanda invece a Id., L’occhio dell’Ambasciatore. L’Europa delle guerre di successione nell’autobiografia dell’inviato lucchese a Vienna, Milano, Angeli, 2006.

 

Al Conte Algaroti | Vienna 3 giugno 1747] Al Signor Conte Algaroti | Vienna 3 giugno 747 a Berlino B Al Signor Conte Algaroti | da Vienna a Berlino. 3 Giugno 1747 C

sempre assente in C