Al Signor Conte Algarotti a Pisa da Vienna 21 Maggio 1764
Amico chiarissimo
Il nostro lungamente trascurato carteggio non è stato silenzio#1. Io non ho mai cessato di ragionar con voi: né di lusingarmi del contraccambio. Piacemi per altro che ne sia interrotta la prescrizione dal cortese dono, di cui avete voluto onorarmi: prezioso per l’intrinseco suo valore, e carissimo come mallevador sicuro della vostra per me costante et affettuosa parzialità. Il mio non men che vostro Signor Bonechi mi avvertì d’averlo dovuto lasciare in questa dogana: d’onde malgrado le mie prime diligenze non ho potuto fin ora ritrarlo; ma smarrito, e non certamente perduto, converrà pure che si rinvenga#2. Intanto il Signor Conte di Canale già possessore del suo esemplare, appagata la propria, seconderà la mia impazienza: secondatela ancor voi con gli altri volumi che si andranno successivamente pubblicando; e credetemi a qualunque pruova