Aurelia Gambacorta d'Este

Figlia di Sigismondo III e di Maria Teresa Grimaldi, Aurelia Gambacorta d’Este (1682-1719) nacque a San Martino del Rio, nel modenese, fu educata a Milano presso il monastero di San Paolo sotto la guida della zia Angelica Agata d’Este. Nel 1705, accingendosi ad andare a Napoli per sposare Francesco Maria Gambacorta, quarto ed ultimo duca di Limatola, visitò l’Accademia di Arcadia e venne inserita come pastorella col nome di Egle Parteniate, essendo al tempo stesso anche membro degli Accademici Innominati di Brà, in Piemonte, con il nome di Concentrata. Donna di sottile ingegno e vastissima cultura tanto in poesia e letteratura quanto in storia e filosofia, si ammalò e morì in breve tempo alla prematura età di trentasei anni senza lasciare eredi. Delle scarne e frammentarie informazioni biografiche tramandate fino ad oggi, la prima biografia attendibile risulta quella contenuta nelle Notizie istoriche degli arcadi morti pubblicata a Roma nel 1720 da De Rossi (tomo II, pp. 71-74) e composta da Ateste Mirsinio (Carlo Emanuele d’Este di San Martino, nipote della stessa Aurelia). In essa, oltre ad essere elogiate le doti della defunta («la candidezza dei placidi costumi, e la vivacità d’un sottilissimo ingegno, con una diligente educazione», p. 71) ed essere ricordato l’elogio fattone dal filosofo cartesiano Paolo Mattia Doria nei suoi Ragionamenti, viene segnalata come esistente e auspicabile alla pubblicazione da parte degli Accademici di Brà una «Raccolta […] delle di lei Rime», ipotesi poi riportata anche dalla Biblioteca modenese di Tiraboschi (Modena, Società Tipografica, 1782) dove si dichiara che non si sa se «questa Raccolta […] sia mai stata pubblicata» (p. 234), ipotesi che, a tutt’oggi, non ha ancora riscontrato ulteriori prove a conforto.