Fratello Carissimo
Vi rendo grazie della cura che vi prendete della lite del signor Bulgarelli#1: procurate di ridurla a buon fine et io ve ne sarò grato come di cosa propria, dimostrandovene qualche segno in effetto. Non potreste avvertirmi al mondo cosa più grata che questa per altro così dovuta vittoria. In quanto poi alle mie speranze, non dico che siano estinte ma si sono andate tanto allontanando che per non perderle di vista ho di bisogno del cannocchiale del Galileo. Con tutto ciò il grande argomento di consolarmi, è la medesima violenza con la quale la fortuna ci ha così d’improviso assaliti. Se seguita questo stile non possiamo sperar che bene, ella è incostante et il male è all’eccesso
tutto si muta in breve,
e il nostro stato è tale,
che se mutar si deve,
sempre sarà miglior#2
È egli possibile che la nostra plebe istrutta et assuefatta per tanti secoli alla cristiana rassegnazione prorompa ora in questi sediziosi tumulti#3? Chi le ha mai ricordato che così facevano altre volte radunati sul monte Sacro, o su l’Aventino gli atavi de’ tritavi, de’ loro bisavi#4? Il Signore l’illumini. Sarà fuoco di paglia, ma oggetto di molta curiosità perché nessuno l’aspettava. Informatemi esattamente del modo come è finita. Al signor Peroni#5, al signor abate Fiorilli#6 e Staniz#7 mille saluti. Abbraccio il signor Domenico#8, e voi con lui. Addio
Il Vostro Affezionatissimo Fratello Pietro Metastasio