Fratello Carissimo

M’affligge veramente la cattiva economia del nostro buon padre, si perché non pretendo né spero ch’egli cambi carattere; come perché io non mi trovo forza, onde sostenere il peso ch’egli mi va ogni giorno aggravando su le spalle. Il rimediare a questo per via di massime astratte sarebbe seminar l’arena: egli converrà della massima generale, ma quando si venga al caso farà sempre il medesimo. Tutto quello che si può fare è andarlo tenendo per le maniche del saio, come si fa co’ fanciulli, et avvertirlo quando sta per inciampare: ma questo vuol farsi con destrezza, con rispetto, e senza calore: perché l’avvertimento che irrita, sia pur egli giusto quanto vi piaccia, produce quasi sempre contrario effetto da quello che si propone#1
          Non vi dolete del poco frutto de’ vostri presenti sudori, anzi andate in traccia delle occasioni di sudare, anche con la certezza di non averne mercede. Giova per ora a voi che il vostro nome si senta frequentemente nel foro, e che sia numerosa la schiera de’ vostri clienti benché infecondi#2: questi debbono far l’ufficio degli uccelli ciechi nel paretaio che si comprano, e si nutriscono perché chiamino gl’illuminati. Non potete immaginarvi la mia impazienza di vedervi stabilito: penso che in questa universal tempesta io potrei far naufragio, e dovrei vedervi sommergere senza potervi soccorrere: considero ch’io son mortale, e che mi farebbe uscir troppo#3 amaramente di questa vita il pensiero di lasciarvi senza sostegno: e sospiro ardentemente il piacere di vedermi amato da voi, non solo persuaso come già sono, ma convinto dalla pruova di non dover l’amor vostro al vostro bisogno.
          Saluti a tutti di casa, un tenero abbraccio all’onoratissimo signor Peroni#4, e voi conservatevi, e credetemi

Il Vostro Affezionatissimo Fratello
Pietro Metastasio

 

M. ritorna sull’argomento dell’incauta gestione delle sue rendite da parte del padre, il quale era solito contrarre debiti (cfr. a Leopoldo Trapassi, 19 ottobre 1737).

M. allude qui all’esercizio dell’avvocatura da parte del fratello. 

troppo sovrascritto su parola cancellata.

Giuseppe Peroni, procuratore dei beni di M. e suo corrispondente (cfr. la scheda biografica a lui dedicata).