Fratello Carissimo

La costernazione nella quale vi avrà ridotto la terribil nuova della morte del mio augustissimo e clementissimo padrone Carlo VI#1 vi farà pensare alla mia, e forse dubiterete ragionevolmente della mia salute. Perché sappiate ch’io vivo, in mezzo al mio dolore, che mi ha ridotto stupido et incapace di pensare ad altro che alla pubblica, et alla privata nostra desolazione, vi scrivo queste due righe. La mano onnipotente s’aggrava in maniera sopra di noi, che senza una sua particolare assistenza non v’è fermezza che basti per non essere oppresso#2. Per un corriere scrissi ieri al signor Peroni#3. Salutatelo e pregate Dio che dia costanza 

al Vostro afflitto Fratello Pietro Metastasio
 

Carlo VI, imperatore del Sacro Romano Impero, morì il 20 ottobre del 1740.

Oltre al dolore per la morte del sovrano, M. è preoccupato per le sorti del suo impiego presso la corte di Vienna. Cfr. a Giuseppe Peroni, 21 ottobre 1740.

In Brunelli (III, p. 195) è omesso l’avverbio ieri. Il ripristino dell’avverbio contribuisce a rendere più plausibile l’ipotesi che la lettera Ad un amico, il cui destinatario viene individuato da Brunelli in Giuseppe Peroni, risalga non al 20 ottobre, come asserisce lo stesso curatore (ibidem), bensì al 21 ottobre 1740, il giorno dopo la morte di Carlo VI. Per le ipotesi circa l’attribuzione del destinatario e la datazione della lettera, cfr. a Giuseppe Peroni, 21 ottobre 1740. Per Giuseppe Peroni, cfr. la scheda biografica a lui dedicata.