Vienna 11. giugno 767.

Illustrissimo Signore Signore Padrone Colendissimo

Dall’annesso viglietto del signor conte Piccolomini dimorante in Vienna, fratello del cardinale di tal nome#1, a cui ho fatto raccomandare l’affare della nota licenza, vedrà il mio gentilissimo signor Rovatti e le mie premure in servirlo, e la quasi sicura speranza di ottenere la grazia desiderata. Ho messo ordine che quando si ottenga, come ormai non dubito, la licenza, non faccia il viaggio di Vienna, ma vada direttamente da Roma a Modena. Non si stanchi di riamarmi e mi creda invariabilmente
 
Il Suo Devotissimo Obbligatissimo Servitore Pietro
Pietro Metastasio
 

Il potente cardinale Enea Silvio Piccolomini (1709-1768) fu presidente della Camera Apostolica, governatore di Castelnuovo e Montone, prefetto degli Archivi, presidente della Grascia, commissario generale delle Armi, sovraintendente degli Ergastoli, governatore di Roma e vice-camerlengo di Santa Romana Chiesa. Nominato cardinale nel 1766, fu legato pontificio in Romagna dal gennaio 1768 alla morte.