Vienna 27 agosto 767.

Amico carissimo

Rispondo in fretta mio caro signor Rovatti alla poetica vostra lettera del 10 del corrente perché le imminenti feste nuziali per gl’imenei napolitani#1 mi occupano all’eccesso. 
          Dall’annesso viglietto del conte Piccolomini vedrete le difficoltà di Roma, per la nota licenza, e le ottime disposizioni del cardinale#2 per procurarla. Ma le mie speranze cominciano ad abbandonarmi: perché bisogna l’oracolo del Papa per derogare alla legge dell’età: et il Papa è rigido e scrupoloso#3. Ho trovate nella vostra lettera diverse vivaci e graziose idee, ma non così felicemente connesse come io vorrei. Addio: attendete a custodir gelosamente la vostra salute: compatite il mio necessario laconismo e credetemi

Il Vostro Devotissimo Obbligatissimo Servitore
Pietro Metastasio

Un altro riferimento alle nozze tra Maria Giuseppina d’Asburgo-Lorena e Ferdinando IV, che avrebbero dovuto tenersi a Napoli e per le quali M. era stato incaricato di scrivere la festa teatrale Partenope, musicata da Hasse e andata in scena il 9 settembre. Cfr. a Giuseppe Rovatti, 20 aprile 1767.

Il cardinale Enea Silvio Piccolomini.

Malgrado i toni ottimistici delle precedenti lettere metastasiane, la speranza per la licenza per i libri proibiti di Rovatti si affievolisce per l’inflessibilità di Clemente XIII.