Vienna, 26 febbraio 1735
Illustrissimo Signore Signore e Padrone Colendissimo
Non si meravigli vostra signoria illustrissima ch’io sia così tardo in risponderle#1: oltre le solite occupazioni del mio impiego, mi si è aggiunto nello scorso carnevale l’impegno di scrivere una festa, che hanno rappresentata in musica le serenissime arciduchesse#2. Io sono stato scelto al grande onore d’instruirle ed assisterle nella rappresentazione. Onde può immaginarsi, senza ch’io l’esageri, se mi sia mancato il tempo per ogni altra cosa. Subito che mi è stato permesso di respirare, ho letti e riletti con piacere ed ammirazione i due suoi poemetti#3, e gli ho ritrovati corrispondenti al presagio ch’io feci de’ voli del suo talento sin da quando ella me ne fece godere i saggi in Vienna#4. La felicità dello stile, l’abbondanza delle immagini, la fertilità delle invenzioni et il giudizio col quale sono impiegate queste facoltà, mi confermano sempre più nella sentenza che abbia già vostra signoria illustrissima tutto il materiale opportuno ad arricchir la nostra lingua d’un nuovo illustre Poeta#5. Le rendo le dovute grazie per l’obbligante cura dimostrata nel comunicarmi queste sue leggiadre fatiche, e priegandola ad esprimere a codesta signora contessa Arcoluniani#6 insieme co’ miei ossequii, i più vivi sentimenti della mia rispettosa riconoscenza per la generosa parzialità che mostra per i miei scritti, così a vostra signoria illustrissima che al veneratissimo signor suo fratello#7 bacio devotamente le mani
Vienna 26 febbraio 1735
Di Vostra Signoria Illustrissima Obbligatissimo Divotissimo Servitore
Pietro Metastasio
Il giudizio positivo di M. sulle produzioni del Florio rimarrà una costante del loro rapporto.