Vienna, 22 ottobre 1757
Illustrissimo Signore Signore Padrone Colendissimo
Dal nostro signor abate Freddi#1 avrà già vostra signoria illustrissima piena contezza di tutto ciò che si è eseguito a tenore de’ venerati ordini suoi, onde non mi dilungo in questo inutile racconto. Mi congratulo ben seco della costante e preziosa fecondità delle sue Muse, che in vece di scemare, acquistano di giorno in giorno maggior vigore. Io ho avuto il sensibil piacere di vederle render giustizia da tutti que’ pochi che qui si ritrovano capaci di giudicar delle opere d’ingegno#2; e particolarmente da questo degnissimo nostro monsignor nunzio#3, che ieri fece meco a gara l’elogio della sua Provvidenza#4: la quale veracemente ridonda di dottrina, d’ingegno e di tutti i vezzi della più pellegrina poesia. Si conservi vostra signoria illustrissima a vantaggio del Parnaso italiano, e mi creda con la più sincera e rispettosa stima
Vienna 22 8bre 757
Di Vostra Signoria Illustrissima
Divotissimo Obbligatissimo Servitore Vero et Amico
Pietro Metastasio