Di Vienna il dì 24 Maggio 1732
Amico, e Signor mio
Per quanto io mi sia affaticato a persuader Farinello ad accettar le recite di Roma a tenore degli ordini vostri, non mi è riuscito d’indurlo#1. Dice che non conviene con l’altre sue direzzioni l’impegnarsi così per tempo. Non mi sono contentato della prima negativa, ho aspettato qualche giorno, l’ho assalito di nuovo, e ne ho riportata la medesima risposta. Perduta dunque la speranza di servirvi come avrei voluto, vi rimetto la vostra firma, come inutile nelle mie mani; e mi auguro un’altra volta di essere più fortunato esecutore de’ vostri comandi.
È qui il nostro Millesi#2, ma io lo vedo poco perché io sono occupatissimo, et egli abita fuori di città. Amatemi, comandatemi, e credetemi
Vostro Carissimo Obbligatissimo Servitore Amico
Pietro Metastasio