Vienna, 24 ottobre 1760

Illustrissima Signora Signora e Padrona Colendissima#1

Non si meravigli vostra signoria illustrissima dell’ardire con cui mi avventuro ad indirizzarle una mia lettera. Ho valide e lodevoli cagioni che lo giustificano. Servitore da tanti anni, ammiratore et amico dell’amabile quanto stimabile signor conte Florio, di cui fa ella così grande, così degna e così cara parte, credo bastantemente autorizzata l’ambizione che mi sollecita a rapir qualche occasione che protegga appresso di vostra signoria illustrissima il primo riverente tributo del mio rispetto. L’ho finalmente ritrovata efficacissima nel dovere di congratularmi seco (siccome faccio) della piena et universal giustizia che tutta questa città e questa imperial Corte ha resa alla qualità, al contegno, al costume et ai colti e distinti talenti del signor conte suddetto, e specialmente delle parziali e clementi espressioni con le quali l’augustissima nostra illuminata sovrana ha palesata et agli altri et a lui medesimo e la gratitudine e la stima di cui l’onora#2. Io superbo di una così illustre approvazione del mio giudizio (e perciò più coraggioso di quello che dovrei) in così favorevole circostanza mi credo permessa la libertà di farle dono della mia Festa teatrale#3, che sotto gli auspici dell’amabile portatore#4 non dispera il di lei gradimento. Mi auguro la sorte che alcun suo venerato comando me ne assicuri, e sono fratanto pieno d’ossequio e di rispetto

Vienna 24 8bre 1760

Di Vostra Signoria Illustrissima
Divotissimo Obbligatissimo Servitore Vero
Pietro Metastasio

 

Vittoria di Valvason-Maniago Arcoluniani (†1763), discendente di Erasmo Valvason, figlia di Lucia di Valvasone Arcoloniani già dama di corte della granduchessa Violante di Toscana. Francesco Florio, nel suo Elogio del fratello (Udine, Girolamo Murero, 1790, p. XIX), ne tratteggiava questo ritratto: «La saggia Donna oltre che era assai pia, era anche dotata di felicissimo ingegno. La sua memoria era prodigiosa, e col discorso distingueva l’epoche dell’antiche Monarchie come sono descritte nella storia antica del Rollin. Sapea la storia di Francia del Padre Daniele, quella dell'Impero Germanico; e in specie quella della pace di Vestfalia scritta dal celebre Gesuita Bougeant, per tacer di altri autori, che leggeva o sola, o col marito». In Udine, Biblioteca civica “Vincenzo Joppi”, nel ms. 875.18 del Fondo Principale si conservano, contiene, della figlia Lavinia, le Memorie di Vittoria Florio nata Valvasoni, che è un elogio delle doti spirituali della madre e, soprattutto, della forza d’animo con cui aveva saputo affrontare la morte.

Con la nomina a ciambellano, in occasione del viaggio del marito a Vienna. La Valvason aveva con evidenza superato i problemi di salute (cfr. lett. di M. del 20 agosto 1760), dal momento che il marito (cfr. anche la lett. di M. a Florio del 10 gennaio1761) era poi partito per Vienna.

Alcide al bivio, musicata da Johann Adolf Hasse, composta per le nozze dell’arciduca Giuseppe con l’infanta di Spagna, Isabella di Borbone, celebrate il 6 ottobre 1760. Nella Biblioteca Florio di Udine resta la copia a stampa (Alcide al bivio, festa teatrale da rappresentarsi in musica per le felicissime nozze delle LL.AA.RR. l'arciduca Giuseppe d'Austria la principessa Isabella di Borbone per comando degli augustissimi regnanti in Vienna l'anno M.DCC.LX, Vienna, Ghelen, 1760) inviata da M., con dedica [c. Iv] «Alla Valorosissima Dama / La Sig.ra Contessa Vittoria / Florio de’ Valvasoni / In segno della sua rispettosis.ma / stima / L’Autore». L’invio era, con ogni probabilità, un omaggio alla recuperata salute della Valvason, e rispondeva al dono del manoscritto del poemetto che il Florio aveva composto per la stessa occasione: cfr. lett. di Florio a M., del 20 luglio 1760. Nella stessa lettera, peraltro, Florio aveva accennato anche all’impegno a cui M. era stato chiamato: «M’immagino ch’ella sarà al presente occupata a far mettere in musica qualche suo bellissimo dramma composto per questi solenni Imenei».

M. si servì del marito della contessa, mentre era ancora a Vienna, per trasmettere l’omaggio.

 

Illustrissima Signora Signora e Padrona Colendissima ] omette B
vostra signoria illustrissima ] Lei B
signor ] omette B
di una ] d’una B
Di Vostra … Metastasio ] omette B