Vienna, 28 novembre 1767
Illustrissimo e Reverendissimo Signore Signore e Padrone Colendissimo
Il mio amatissimo signor conte Daniele#1 non ha solo pensato a calmar le mie sollecitudini con le sicure notizie del suo felice arrivo in patria#2; ma ne ha condita l’obbligante cura facendomele pervenire per il riverito mezzo di vostra signoria illustrissima e reverendissima, nel di cui gentilissimo foglio ho riconosciute le tracce di quel distinto merito che io appresi a rispettare nella degnissima sua persona già tanti anni sono in questa Corte#3; e che l’esemplare suo contegno e la solida sua dottrina hanno poi a così invidiabil segno accresciuto. Onde non son meno riconoscente al signor conte suo fratello per l’attenta memoria di cui mi onora, che per l’inaspettato vantaggio che mi procura. Le ha egli asserito il vero affermandole la mia ammirazione e la compiacenza mia nella lettura d’un savio cristiano et eruditissimo libro da lei ultimamente scritto#4; in cui ho con edificazione osservato quanto ella sia giustamente stomacata della irreligiosa enorme licenza di pensare, di parlare e di scrivere, che fa il deplorabile distintivo dell’illuminato nostro secolo. Ma è bene all’incontro una mera ufficiosa poetica invenzione il merito che ha egli voluto attribuirmi dell’offerto a mio nome scarsissimo saggio di tabacco di Spagna, ch’io presi l’ardire di somministrare a lui per proprio suo uso giornale#5 in Vienna, e che la sua parsimonia ha trasformato in un dono da fare arrossire il donatore. Dopo averlo teneramente abbracciato e divotamente in mia vece riverito, si compiaccia di dirgli che renda pur grazie al mio temperamento troppo mal provveduto dell’atra bile che bisogna per esser degno seguace d’Archiloco, d’Eupoli e di Cratino#6; poiché altrimenti io prenderei memorabile vendetta della vergogna ch’ei mi cagiona, anche a rischio d’incorrere l’indignazione di tutte le canore sorelle#7, sue dichiarate fautrici. Le persone che compongono la nostra notturna adunanza#8 sentono il prezzo della cortese memoria che si fa di loro nella sua gentilissima lettera, e m’incaricano delle corrispondenti proteste. Mi continui ella il possesso della parziale sua padronanza, e mi creda invariabilmente con rispetto eguale alla stima
Vienna 28 9bre 1767
Di Vostra Signoria Illustrissima e Reverendissima
Divotissimo Obbligatissimo Servitore Vero
Pietro Metastasio
Nel 1734, al tempo della loro conoscenza.
Illustrissimo … Colendissimo ] omette B
tanti anni sono ] tant’anni sono (1734) B
e la ] la B
mi onora ] m’onora B
ammirazione e la ] ammirazione, la B
cristiano ] christiano B
libro ] libro* B (richiamo margine alto: Le mani morte etc. 1767) B
della irreligiosa ] dell’irreligiosa B
Ma è bene … fautrici ] omette B
invariabilmente ] inviorabilmente B
Divotissimo … Pietro Metastasio ] omette B