Vienna, 15 maggio 1776

Illustrissimo Signor Signor Padron Colendissimo

Ricevei dal signor abate Agostini#1 pochi giorni sono, e ieri dalla posta, insieme con una gentilissima lettera di vostra signoria illustrissima, i due sonetti#2 che si compiacque inviarmi, e nell’uno non men che nell’altro ho ammirato il costante vigore del suo fecondissimo ingegno: giustissimo oggetto di stupore e di compiacenza per la degnissima nostra signora contessa Figuerola e per tutti quelli che al par di lei e di me conoscono, apprezzano ed amano il degnissimo signor conte Florio. Egli#3 deplora giustamente la perdita d’un distinto amico#4, e qui già non si sa più ch’egli abbia vivuto. Un successore#5 amatissimo dal pubblico ne ha in un momento offuscata la memoria. Tanto sono vane, passeggiere e fugaci le luminose apparenze del teatro del mondo. Noi siamo provincia, perché tutta la Corte si è già trasportata da tre giorni al Laxemburg#6. Onde io che poco ne partecipo quando è presente, ne ignoro perfettamente gli andamenti or ch’è lontana. Mi conservi il possesso del grazioso luogo che da tanto tempo mi ha destinato nel suo bel cuore. Si conservi, e mi creda con l’antica rispettosa tenerezza

Vienna 15 maggio 1776

Di Vostra Signoria Illustrissima
Umilissimo obbedientissimo servitor vero 
Pietro Metastasio

 

Forse l'abate Valentino Agostini, della Congregazione della Chiesa nazionale italiana in Vienna, morto nel 1814 all’età di novant’anni. Cfr. lett. a M. del 4 maggio 1776.

In A, fasc. 3, c. 4v, dopo la lettera, una nota di mano del copista (DiPrampero1886, p. 39: Nota di Monsignor Francesco Florio fratello del Conte Daniele): «Dei due sonetti accennati era uno composto sul giorno natalizio dell’Imperatrice Maria Teresa, che fu presentato ad essa; e l’altro su la morte del Principe di Keuenuller Ciamberlano Maggiore delle L(oro) Imp(eria)li R(eali) M(aestà) il quale onorava il Florio d’una intrinsica amicizia, come rilevasi da varie lettere che di lui si conservano». Del tutto fuorviante l’osservazione di Brunelli, V, p. 791: «non credo si alluda qui al primo di quei sonetti, di cui è invece cenno nella lettera al Florio del 18 settembre» (nella lettera M. si riferisce al sonetto sulle bellezze di Schönbrunn). In realtà, la lettera X di Florio garantisce che l’altro sonetto riguardava il «giorno natalizio di Sua Maestà l’Imperatrice Regina».

Egli: Florio.

Del Kevenhüller, morto il 18 aprile 1776.

Il conte Franz-Xavier-Wolfgang von Orsini-Rosenberg (1723-1796), subentrato al Kevenhüller nel ruolo di Gran Ciambellano.

Il castello di Laxenburg, a una quindicina di km a sud di Vienna.
 

 

Illustrissimo Signor Signor Padron Colendissimo ] omette DiPrampero1886, Antona-Traversi1886, Brunelli
dal signor abate ] dall’Abb. A, DiPrampero1886, Antona-Traversi1886, Brunelli
giustissimo ] giustamente A, DiPrampero1886, Antona-Traversi1886, Brunelli
Figuerola] Figurala A
e qui già non ] e qui non A, DiPrampero1886, Antona-Traversi1886, Brunelli
mondo. Noi … or ch’è lontana ] Mondo A, DiPrampero1886, Antona-Traversi1886, Brunelli
grazioso] prezioso A, DiPrampero1886, Antona-Traversi1886, Brunelli
Di Vostra … Pietro Metastasio ] Di V.S. Ill.ma A, DiPrampero1886, Antona-Traversi1886, Brunelli