Vienna, 9 ottobre 1776

Illustrissimo Signore Signore e Padrone Colendissimo

Subito ritornato di Carintia il signor conte di Rosenberg#1 (non essendo io in istato di farlo in persona)#2 pregai il signor consiglier Martines, custode dell’imperial biblioteca#3, a vostra signoria illustrissima ben noto, di portarsi in mio nome da lui; di comunicargli il bellissimo di lei sonetto sopra la mia ode di Schönbrunn#4, che fu letto et ammirato com’esso meritava; e di esporgli poi le istanze di vostra signoria illustrissima accompagnate dalle mie, per ottenere dall’adorabile nostra sovrana la sospirata permissione#5. Il mio diligente commissario trovò nel cavaliere ottime disposizioni a favorirci. Disse l’eccellenza sua esserle ben cognito il celebre autore, di cui reputava giustissima la dimanda, e soggiunse ch’egli, armato degli elogi co’ quali per debito, per affetto e per costume io rendo sempre giustizia ai distinti meriti d’un così insigne scrittore, la rappresenterebbe all’augustissima padrona, con la ferma speranza d’un clementissimo assenso. In conseguenza di ciò, io stimo necessario che vostra signoria illustrissima scriva immediatamente una breve lettera al signor conte di Rosenberg, rendendogli grazie delle di lui da me a lei comunicate parziali disposizioni, e pregandolo che siccome egli è il di lei degnissimo capo, voglia anche essere il suo in avvenire benevolo protettore, come per tanti anni è stato il principe di Kevenhiller#6: e gliela faccia presentare dal signor abate Agostini#7. Questo passo, se mai l’affare andasse in lungo, servirà a sollecitarlo, e metterà intanto vostra signoria illustrissima in possesso d’un discreto carteggio a dirittura, nel caso che qualche incidente lo esiga. Se vi sarà frattanto cosa di nuovo, non trascurerò di renderne vostra signoria illustrissima prontamente avvertita. Si conservi, non si stanchi di riamarmi, né cessi mai di credermi, con la più giusta, più tenera e più ossequiosa stima

Vienna 9 8bre 1776

Di Vostra Signoria Illustrissima
Divotissimo Obbligatissimo Servitore Vero et Amico
Pietro Metastasio
 

Cfr. lett. a Florio, post 14 agosto 1776; Franz-Xaver-Wolfgang von Orsini-Rosenberg (1723-1796) era all’epoca Gran Ciambellano.

Cfr. lett. a Florio, post 14 agosto 1776: «Una incomodissima e poco decente, benché onestissima infermità (della quale gli ufficiosi amici meco si congratulano a gara, in vece di compatirmi) mi ha già per qualche giorno obbligato, e mi obbliga ancora, a non dilungarmi dalle mie camere».

Giuseppe Martinez (1729-1788), Custode e poi (dal 1785) Direttore della Biblioteca Imperiale: cfr. lett. di M. a Florio del 29 marzo 1775.

Il sonetto del Florio «Passò l’orrido verno, e la procella», sull’ode di M. La deliziosa imperial residenza di Schönbrunn («Come, Euterpe, al tuo fedele»).

la sospirata permissione: di intitolare alla sovrana il Canzoniere austriaco.

Johann Joseph von Kevenhüller (1706-1776), già Maggiordomo maggiore di corte e quindi principe dell’Impero; era morto il 18 aprile 1776 (cfr. lett. a Florio del 15 maggio 1776).

Cfr. lett a Florio del 26 settembre 1776.