A Leopoldo (Roma)
Vienna 2 febbraio 1737
Fratello Carissimo
Mi consolano i sentimenti della ultima vostra lettera non meno, che il savio ordine di vita che vi siete proposto#1. Ma voi sapete che nella costanza#2 consiste l’esito d’ogni impresa, e che «fastidientis stomachi est plura degustare»#3. Fermatevi ad un cibo e dategli tempo di cambiarvisi in nutrimento#4. Per me mi crederò a dismisura pagato di tutte le sollecitudini che mi costate se sarete utile a voi medesimo unico oggetto fin ora delle mie cure. Voi lo promettete et io lo spero: non c’inganniamo.
Al signor Buonaccorsi#5 mille abbracci, riverenze e saluti. Non trascurate il signor Peroni#6. Salutate tutti di casa, conservatevi e credetemi
Pietro Metastasio
Giuseppe Peroni, corrispondente di M. (si veda la scheda biografica a lui dedicata).