Vienna, 21 dicembre 1776
Illustrissimo Signore Signore e Padrone Colendissimo
Rispondo all’obbligantissima lettera di vostra signoria illustrissima in cui mi dà contezza della onorevole risposta da lei ricevuta da questo degnissimo suo capo#1, e del sensibile piacere ch’ella ne ha risentito, chiamandomene affettuosamente a parte, a tenore delle sacre leggi dell’antica nostra e sincera amicizia. Io le rendo le più vive grazie d’una così affettuosa attenzione, ma un poco men sollecitamente di quello che avrei desiderato e voluto, perché l’affluenza delle mie non procurate corrispondenze supera ormai le mie fisiche facoltà, necessarie a degnamente coltivarle.
Mi consola sommamente il sentir l’animo suo in perfetta calma, a dispetto delle passate rincrescevoli vicende#2, et ha gran ragione di esserlo; poiché il distinto suo merito poetico non ha affatto bisogno di puntelli per sostenersi: basta aver occhi et orecchi per leggere et ascoltare i suoi versi, et ogn’uno è atto a distinguere a quale elevazione ella sia giunta in Parnaso. Ricorrano ai sostegni stranieri#3 quei che non possono come vostra signoria illustrissima fidarsi del proprio valore. Addio, caro amico e padrone. Si conservi, e mi creda sempre con l’antica ossequiosa tenerezza
Vienna 21 Xbre 1776
Di Vostra Signoria Illustrissima
Divotissimo Obbligatissimo Servitore et Amico Vero
Pietro Metastasio