Vienna, 7 gennaio 1782
Illustrissimo Signore Signore e Padrone Colendissimo
Trasportata vostra signoria illustrissima dalle umanissime disposizioni del suo bel cuore, impiega la perenne et aurea sua vena poetica per onorarmi#1; ma temo che questa troppo invidiabile et affettuosa sua cura serva a più d’uno di stimolo per esaminar quanto io la meriti: esame a cui con gran ragione io temo di sottopormi. Ma con tutto ciò io gliene sono al sommo tenuto, e me ne compiaccio, perché quanto meno io la merito, tanto è più grande e sicuro l’amore che la cagiona. Io non so se avrò la fronte#2 di farne l’ostentazione che soglio fare d’ogni suo scritto, ma sento tutto il peso d’un simil debito#3. Al degnissimo monsignor suo fratello#4 i miei ossequiosissimi rendimenti di grazie, et a lei direi molto più se fossi meno oppresso da’ miei abituali incomodi di salute, che in questa stagione sono insopportabili#5, e mi affrettano a protestarmi col dovuto rispetto e gratitudine
Vienna 7 del 1782
Di Vostra Signoria Illustrissima
Divotissimo Obbligatissimo Servitor Vero
Pietro Metastasio
poetica ] omette B
troppo ] omette B
quanto io ] quant’io B
sono ] aggiunta, integrazione posta in interlinea A
avrò ] averò B
fossi ] fussi B
incomodi ] incommodi B
mi affrettano ] m’affrettano B
7 ] 8 B
Divotissimo … Vero ] omette