Al Signor Calzabigi (a Parigi) da Vienna 22 marzo 1753

In espettazione delle ricerche de’ Signori di Smitmer#1, e del saggio del Signore Gerbault#2 ho differito di rispondere all’ultima del Signore De’ Calzabigi data di Parigi su gli ultimi dello scorso gennaio: ma non essendosi fin’ ora verificate né le prime, né il secondo; suppongo che abbia fatto naufragio il progetto#3: e credo abuso di tempo da non perdonarsi, il cicalare al vento sopra un’idea#4, forse della ragione di quelle che mostrò ad Astolfo su i monti della luna lo scrittor dell’oscura Apocalisse#5.

Non è di questa specie la bella sua canzoncina#6, di cui gli è piaciuto di farmi parte. Io l’ho letta col piacere col quale egli sa ch’io leggo le cose sue#7: e son pieno di riconoscenza per l’obbligante cura d’avermela trasmessa. Già che si è impegnato sul cammino d’obbligarmi, non trascuri il mezzo più sicuro ch’è l’offerirmi in alcun suo comando l’occasione di dimostrargli a qual segno io sono il suo etc.


ricerche de’ Signori di Smitmer: gli Smitmer sono i banchieri di Vienna a cui Metastasio affida l’amministrazione e il disbrigo di diverse faccende di ordine finanziario (cfr. ad es. la lettera a Farinelli del 12 novembre 1749 in Lettere, iii, p. 438, nella quale sono definiti «amici»). Come si intende più oltre, essi sono stati incaricati di investigare sulle concrete possibilità di reperire dei fondi per finanziare l’impresa dell’edizione ariostesca.

saggio del Signore Gerbault: come per l’edizione delle Opere di Metastasio, insieme a Calzabigi Gerbault continua a mantenere un ruolo di ‘agente letterario’ di primo piano: cfr. la lettera del 20 dicembre 1752, nota 6.

suppongo che abbia fatto naufragio il progetto: si tratta dell’edizione dell’Orlando Furioso di Ariosto, per cui cfr. Tongiorgi, Classici italiani e reti diplomatiche, p. 198.

un’idea: a questo tempo il progetto è davvero ancora in fase embrionale: l’Invito di sottoscrizione per sostenere l’impresa ariostesca sarà pubblicato due anni dopo: cfr. la lettera del 10 maggio 1755, nota 6.

mostrò ad Astolfo … Apocalisse: il riferimento è all’episodio di Astolfo sulla luna narrato nell’Orlando Furioso, XXXIV, 69-87; dato il contesto, è plausibile che Metastasio faccia memoria in particolare dell’ottava 75, v. 4: «vani disegni che non han mai loco». La perifrasi per designare san Giovanni è prelievo integrale dall’ottava 86, v. 2. Sulla posizione critico-letteraria metastasiana in merito al dibattuto confronto tra Ariosto e Tasso (Metastasio guarda con più simpatia al secondo che al primo): cfr. la lettera a Domenico Diodati, scritta da Vienna in data 10 ottobre 1768 (Lettere, iv, pp. 663-668).

la bella sua canzoncina: analogamente a quanto avviene nella lettera del 30 dicembre 1747, anche in questo caso il componimento poetico (altro rispetto a quello della prima lettera) non è identificabile.

Io l’ho letta … le cose sue: forse, dietro la cortesia dell’affermazione, si può intravedere una maliziosa ironia, come altrove nell’epistolario.

di] de B

De’] di B

leggo] legga B