Al Signore De Calzabigi (a Parigi) da Vienna 11 8bre 1755.
La gentilissima vostra del 22 dello scorso settembre ha aspettato in Vienna qualche giorno il mio ritorno dalle campagne di Moravia#1: dove sono stato la maggior parte del passato mese a stancare i miei flati ipocondriaci: per render loro il contraccambio dell’esercizio in cui essi mi tengono tutto il rimanente dell’anno#2. Mi ha solleticato il vostro obbligante timore dello sdegno mio, come prova della parzialità vostra: ma non v’è principio d’apparenza ch’io potessi addossare a voi la colpa degli esecutori. Mi ha infastidito la dilazione#3: ma vi è differenza molto palpabile fra quello che duole, e quello che offende.
Il raccogliere soscriventi per l’edizione dell’Ariosto è provincia#4 durissima in questo nostro emisfero. I programmi da me, e dagli amici miei ostentati nelle più illustri assemblee, e sparsi prudentemente fra le persone di maggior conto: et i nostri continui panegirici intorno all’eleganza, et alla magnificenza della nuova edizione, non sono stati valevoli a condurre né pure un solo dilettante a dare il nome al banchiere Riesch#5. I dieci associati che trovarete nell’acclusa nota sono effetti della quasi violenza che à fatta loro il Conte di Canale#6 letteratissimo Cavaliere Ministro qui della corte di Torino mio intrinseco amico, et io. Mestiere ingratissimo: perché obbliga a partecipare del rossore di quelli che si assaliscono: e procura a chi lo esercita il decoroso titolo di seccatore almeno: perché non mancano spiriti sollevati, che spingendo anche più oltre l’acume del loro ingegno credono interessata, e mercenaria la premura di persuaderli. Poche speranze ci rimangono ancora d’accrescere il numero de’ dieci: ma queste non si abbandoneranno. Intanto nel margine della nota vedrete quelli che hanno accettata la dedica d’un rame: et io avrò cura di mandarvi un picciolo disegno delle armi, e de’ titoli loro.
Dal foglio accluso vedrete come siete stato miseramente servito nella spedizione degli esemplari del Lucrezio#7. La negligenza è veramente enorme: e merita riflessione.
Attendo con curiosità l’esemplare delle mie opere: e non dubito che ne manderete qui alcuni per i dilettanti#8: che sono molti per seccarmi: ma saranno assai meno, come d’ordinario avviene, quando si tratterà di comprare.
Conservatevi gelosamente, e tra la folla delle vostre facende non perdete di vista l’affettuosa amicizia del vostro buon servidore etc.
esecutori] esecutore corretto in esecutori B
vi è] v’è con correzione di altro grafema in v B
nostro] aggiunto in interlinea B
nostri continui] continui nostri B
sono] aggiunto in interlinea A
queste] questi corretto in queste B
accluso] accluso corretto in incluso B a