Al Signor Giuseppe Bettinelli

Speravo di ricevere questa mattina qualche sua lettera con un foglio della nostra ristampa, del quale sono impaziente per poter stabilire la grandezza del rame che farò intagliare per essere in tempo, e non essere cagione di trattenimento alla pubblicazione#1.
          Nella lettera al lettore ch’io le trasmisi, ho incontrato, rileggendola, un finale d’un periodo, di cui non son contento per l’aria magistrale che mi attribuisce. Ho comunicato il mio dubbio al letterato personaggio#2 che l’ha scritta, e siamo convenuti di acomodarla. L’accomodamento non consiste che in levarne affatto le seguenti parole: «e di fissarne le regole». La prego non dimenticarsene#3.
          Eccole l’Adriano corretto dall’amico#4. Nel venturo ordinario le trasmetterò altre opere, ed ella può sicuramente farle imprimere con l’ordine ch’io serbo in trasmetterle, nulla rilevando l’ordine cronologico, con cui sono state scritte, al vantaggio dell’edizione#5. Mi comandi, e mi creda costantemente 

Vienna 4 luglio 1733.

M. allude al proprio ritratto, inciso da Andreas e Josef Schmuzer su disegno di Daniele Antonio Bertoli, che sarà collocato sull’antiporta del primo volume dell’edizione delle Opere drammatiche (Venezia 1733). Notizie sul ritratto anche nelle lettere a Bettinelli del 1º giugno e 25 luglio 1733.
Si tratta di Giuseppe Riva; cfr. a Bettinelli, 1º giugno 1733.
Al contrario di quanto richiesto da M., nella lettera L’editore a chi legge premessa al primo volume bettinelliano delle Opere drammatiche (1733, c. *iijr-v), la proposizione non risulta espunta: «Gentilissimo quanto dotto, me ne mostrò gradimento, e mi fé sperare un trattato che meditava della poesia drammatica, nel quale intendeva di comunicare al pubblico le osservazioni da sé fatte in questo genere di poesia, e di fissarne le regole» (corsivo mio). Di tale trascuratezza il poeta romano si lamenterà nella lettera a Bettinelli del 17 ottobre 1733: «Già questa sua precipitazione le ha fatto dimenticare di togliere dalla lettera al lettore le parole “e di fissarne le regole”, di che da tanto tempo, e con tanta efficacia la pregai, ed ella promise d’eseguire».
Il dramma Adriano in Siria, corretto dall’«amico» Giuseppe Riva. Sulle proposte di correzioni di Riva al testo dell’Adriano in Siria, alle quali replica scrupolosamente M., si veda la lettera al Riva del 20 settembre 1732.
Per quanto riguarda la seriazione delle opere voluta da M. secondo un ordine di tipo qualitativo e non «cronologico», cfr. anche la lettera a Bettinelli del 18 aprile 1733.