Al Signor Giuseppe Bettinelli
Ieri mattina partì alla volta di Venezia la persona, a cui in casa di questo signor ambasciatore veneto fu consegnato il rame del mio ritratto, e le accludo il nome, ed il luogo dove capiterà, perché possa vostra signoria subito ricuperarlo quando sarà giunto. Io non ho saputo come altrimenti con più sollecitudine farlo capitare: e l’assicuro che non ho colpa veruna nella tardanza. Può intanto tener la carta preparata, perché poco dopo la presente dovrebbe giungere. Ed alla fine, perché la cosa riesca bene, non è molto sconcerto ch’ella tardi un poco più a pubblicare il primo tomo#1. Mi dispiace bene ch’ella abbia stampata la Didone, senza ch’io l’abbia fatta rivedere. Non so di quale edizione si serve, ma se fosse quella di Napoli, che è la prima, vi sono errori considerabili; particolamente in una scena dell’atto secondo fra Didone, ed Enea, ch’io non mi ricordo qual sia, vi è un verso che dice Didone «Venghi su gli occhi miei», e deve dire «Vieni sugli occhi miei», se è in tempo la prego di correggerlo#2. In avvenire saremo più regolati nel trasmetterle le composizioni corrette. E se questa volta ella ha avuto tardi il settimo dramma, ciò è nato perché non m’immaginavo che volesse includerne tanti nel primo tomo#3.
Il nuovo dramma, che ho terminato, potrebbe servire per incominciare il secondo tomo, s’ella non avesse così gran fretta. La prima apparenza saranno «Orti pensili». La lettera iniziale una C#4.
Non s’inquieti per la tardanza del rame, ch’io mi sono inquietato abbastanza e per lei, e per me. Mi comandi, e mi creda
Vienna 3 ottobre 1733.