Al Signor Giuseppe Bettinelli

Ricevo l’Angelica, che rivedrò, e trasmetterò di nuovo corretta#1. Questa settimana non mi è stato possibile d’inviarle i sonetti, e le due canzonettine che le ho promesse#2. Una commissione improvvisa mi ha occupato intieramente. Per l’ordinario venturo le manderò questi, e l’avviso che devon precedere alle altre poesie da me non approvate. Intanto ella credo che abbia materia sufficiente per non interrompere il lavoro, e quando non ne avesse, la prego di sospendere per otto giorni, ché alla fine non sarà gran danno.
          In quanto alla mancanza degli ornamenti negli altri tomi, non mi resta che dire, disperando d’aver eloquenza, che basti a persuaderle il contrario. Mi comandi, e mi creda 

Vienna 5 decembre 1733.

 

Si tratta dell’Angelica. Serenata, inserita nel terzo volume delle Opere drammatiche alle pp. 379-424.
 

Cfr. la lettera a Bettinelli del 28 novembre 1733.