Al Signor Giuseppe Bettinelli
Ricevo gli ultimi fogli del terzo tomo, e ne rendo a vostra signoria le dovute grazie, non meno che de’ grati, ed obbliganti sentimenti, che ha voluto protestarmi, esagerando il poco ch’io ho fatto per lei nell’occasione di questa ristampa. Tanto che m’ha fatto invogliare a meritare quella gratitudine ch’ella intende di protestarmi: onde la prego a somministrarmene le occasioni co’ suoi comandi.
Eccole l’ultimo oratorio da me composto. Questo è fra tutti i miei quello di cui sono meno scontento. Io glielo trasmetto perché possa ella farne quell’uso che le parrà più utile ed opportuno#1.
Attendo con impazienza gli esemplari del terzo tomo per adempire i doni incominciati da me in Vienna e da mio fratello in Roma#2. E protestandole la invariabile continuazione della mia prontezza in servirla, sinceramente mi dico
Vienna 10 aprile 1734.
Si veda, per esempio, la lettera a Bettinelli del 28 novembre 1733.