Al Signor Giuseppe Bettinelli

Godo che abbiate puntualmente ricevuto il mio Temistocle, al quale auguro in Venezia la sorte che ha incontrata in Vienna#1. Vi rendo mille grazie de’ tomi delle Antichità#2 incamminati insieme con le opere mie in 12, ed al riceverle pagherò la somma che mi commettete#3. Quando sia pronto il quarto tomo delle mie opere in 4, io profitterò delle vostre grazie; e terremo lo stesso ordine della volta passata, cioè quindici esemplari se ne indirizzeranno a mio fratello in Roma, e gli altri quindici a me in Vienna, per compire in entrambi i luoghi i corpi imperfetti#4. Desidero che possiate mandarmi quelli degli Augustissimi Padroni, senza bisogno d’aver uno degli antichi tomi per mostra, ché sarebbe incomodo e difficile. Al signor dottor Benedetti ho risposto l’ordinario scorso: vi prego di rinnovar seco i miei complimenti#5.

Comandatemi, e credetemi

Vienna 24 novembre 1736.

 

Il Temistocle fu rappresentato con successo a Vienna, nel teatro di Corte, il 4 novembre 1736. Verrà inserito da Bettinelli nel quarto tomo delle Opere drammatiche (1737).

Si tratta dei Thesaurus antiquitatum Romanarum di Graevius e Thesaurus Graecarum antiquitatum di Gronovius (Venezia 1732-1737). Cfr. la lettera dell’11 febbraio 1736.

Brunelli legge erroneamente commetterete.

Cfr. per esempio la lettera del 7 novembre 1733.

Si tratta del medico veneziano Domenico Benedetti, che per i tipi di Bettinelli pubblicherà nel 1737 una Pro conjugio auspicatissimo excellentissimi Francisci Mauroceni, atque excellentissimae Contarenae Ruzzini. Oratio eucrato-gratulatoria. Nel 1748 sarà nominato priore del Collegio veneto dei medici.