Al Signor Giuseppe Bettinelli
Signor Giuseppe Bettinelli gentilissimo#1, eccovi la copia riveduta, e corretta delle tre picciole feste inedite#2. Il mio avviso sarebbe di non imprimerle sole, ma accompagnarle alle altre cose che non sono nella prima edizione delle opere mie, ed al dramma che si rappresenterà nel venturo agosto: affinché facciano un poco di mole, e non corrano come gazzette#3. Nulla di meno avendone voi avuto copia per altra parte, io non ho dritto di prescrivervi legge: onde se non vi aggrada il consiglio, siete in libertà di risolvere come più vedete che sia per tornarvi in vantaggio. Il copista di queste feste in ricompensa della presente fatica, e d’altre ch’è pronto a far per servirvi quando bisogni, desidera un esemplare dell’edizione in 12 delle opere mie#4: io ho promesso di richiederlo come faccio; ma non già d’ottenerlo. Liberate in qualunque caso la mia parola, rispondendomi quel che volete; e prontissimo a’ vostri comandi mi dico al solito
Vienna 16 giugno 1736
La formula è interamente omessa nell’edizione Brunelli.