Al Signor Giuseppe Bettinelli
Benché io sia persuaso che mi onori eccessivamente chi si compiace di richiedermi d’alcun mio componimento, la soverchia frequenza delle occasioni, che mi si presentavano, mi ha sopraffatto di maniera che non potendo supplire a tutte, ho dovuto eleggere il partito di non accettarne alcuna: reputando io minor inconveniente non acquistar amici con l’ozio che procurarmi nemici con la fatica. Il mio signor Bettinelli è così ragionevole che non disconverrà certamente dalla mia sentenza, e conseguentemente mi crederà sensato#1 abbastanza, se non lo servo del componimento richiesto#2.
Spero che, terminata la ristampa delle mie opere, vi compiacerete di trasmettermene un esemplare, cioè compir quello di cui già ho i primi fogli#3.
De’ miei drammi non se ne pubblicherà alcuno così presto come credevamo. Quello che ho terminato non si reciterà né pure nel giorno di san Carlo, per esser la Corte di nuovo in lutto per la morte del principe Bewern cognato della Maestà dell’imperatrice regnante#4: onde non saprei sopra di ciò dir cosa positiva a riguardo dell’avvenire. Comandatemi, conservatevi, e credetemi
Vienna 1 ottobre 1735.