Al Signor Giuseppe Bettinelli

Gentilissimo signor Bettinelli#1. Eccovi un esemplare dell’opera che ho dovuto improvvisamente scrivere per le nozze della serenissima arciduchessa Teresa, e scriverla in diciotto giorni e mezzo. Se tre mesi di tempo, spazio ordinario ch’io soglio impiegare nello scrivere un dramma, non basta mai perché io possa ridurlo a mio modo; figuratevi come io possa essere soddisfatto di questo#2.
          Il signor Giacomo Feltre, avendo preso l’impegno di seguitar la ristampa delle Antichità greche e latine di Grevio e Gronovio, mi scrive che io mi provveda in Venezia di persona che paghi, e riscuota i tomi che vanno uscendo, atteso che il signor Zeno, che avea questa cura, per la sua poco felice salute non si trova in istato di proseguirla#3. Se volete aver quest’incomodo, di cui vi prego, avvertitemene, significandomi nel tempo medesimo come volete esser servito per il rimborso del danaro, o facendovene tratta per mezzo di mercanti, o pagandolo qui a qualche persona che vi piacesse prescrivermi; e per vostra notizia io non ho appresso di me che undici tomi della ristampa suddetta; onde sono da riscuotere tutti gli altri che saranno usciti sino al presente giorno#4. L’opera che vi mando, e le angustie che la medesima mi ha cagionato, e cagiona#5, mi giustifichino della involontaria negligenza in rispon- dervi: e prontissimo ad ogni vostro comando mi sottoscrivo

Vienna 11 febbraio 1736.

 

La formula di apertura è omessa nell’edizione Brunelli.

L’opera cui allude M. è l’Achille in Sciro, rappresentata il 13 febbraio nel teatro di Corte, in occasione delle nozze tra Maria Teresa d’Austria e Francesco Stefano, duca di Lorena.

Si tratta dei celebri Thesaurus antiquitatum Romanarum di Graevius e Thesaurus Graecarum antiquitatum di Gronovius, ognuno dei quali stampato in dodici tomi a Venezia da Javarina e Pasquali tra il 1732 e il 1737.

Bettinelli soddisferà la richiesta di M.; cfr. la lettera del 24 novembre 1736.

Cfr. supra.