Ad un Amico#1

Vienna, 22 gennaio 1734#2

Amico, e Signor mio

A dispetto del tardissimo arrivo della posta, che non lascia tempo a rispondere in questo ordinario, voglio almeno accusare la vostra lettera. Mi avete fatto ridere con la minuta descrizione del vostro Berneti#3, e mi pareva di esserci presente.
          Vi rendo grazie delle minutissime circostanze con cui mi riferite la prova dell’Olimpiade#4, e mi farete ugual piacere informandomi sinceramente dell’esito a suo tempo, qualunque egli sia.
          Ieri vidi la signora Nina Caldara#5, bianca come#6 una gioncata, ma non fresca ugualmente; ella vi rende insieme col suo rotondissimo consorte saluti per saluti. I miei ringraziamenti alla gentilissima signora Nina, e poi al signor Polvini, con cui mi condolgo della lite perduta#7, e voi amatemi, come solete, comandatemi, e credetemi

 

Il destinatario della lettera, che può essere identificato con certezza in Giuseppe Peroni dal rapporto di contiguità tematica con le altre epistole a lui inviate, viene espressamente individuato nella tradizione a stampa a partire da Ro1784.

La stessa datazione è attestata in Ro1784; Ni1786-7; Tr1795 e trova conferma fino a Carducci1883. Viene qui accolto lo spostamento della data al 22 gennaio 1735, proposto in Brunelli, III, pp. 120-121, per via dell’allusione alla rappresentazione dell’Olimpiade al teatro Tordinona di Roma nel gennaio 1735.

Non si sono reperiti dati sufficienti per chiarire il riferimento.

L’Olimpiade andò in scena a Roma, al teatro Tordinona, nel gennaio 1735, su musica di Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736). Il libretto era introdotto dalla dedica dell’impresario Giuseppe Polvini Faliconti a Ottavia Strozzi Corsini. Sull’allestimento dell’opera a Roma cfr. Saverio Franchi, Drammaturgia romana. II (1701-1750), Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1997, p. 284; Saverio Franchi, La rappresentazione dell’Olimpiade di Pergolesi: sfondi storico-politici e vicende teatrali, in Studi pergolesiani, a cura di Simone Caputo, Bern, Lang, 2012, VII, pp. 29-59.

Si tratta della cantante Caterina Petrolli (n. 1682), moglie del compositore Antonio Caldara (1670-1736), vicemaestro di cappella della corte imperiale a Vienna dal 1717 e autore delle musiche dell’Olimpiade nella prima rappresentazione viennese del 1733.
 

Si corregge la lezione Caldarabianca, come, presente anche in Ro1784.


Giuseppe Polvini Faliconti (1673-1741) fu l’organizzatore dell’allestimento dell’Olimpiade al teatro Tordinona. Nella sua attività di impresario fu coinvolto in numerose controversie economiche e legali, tra cui la causa che interruppe la sua collaborazione con il teatro Capranica nel 1728. È possibile che qui M. alluda invece alla lite che lo impegnò contro il duca Sforza Giuseppe Sforza Cesarini fino al 1737: il 7 marzo 1731 Polvini Faliconti prese in affitto per sei anni il teatro Argentina dal duca, ma dopo la chiusura anticipata della collaborazione ebbe origine una controversia per il residuo affitto del 1732 e per le rate non pagate dell’abitazione romana che Sforza Cesarini gli aveva messo a disposizione. La controversia fu risolta il 27 agosto 1737 (cfr. Saverio Franchi, Orietta Sartori, Polvini Faliconti, Giuseppe, in DBI, LXXXIV, 2015, pp. 662-664; Orietta Sartori, Nomen omen: Giuseppe Polvini Faliconti impresario del Settecento romano, in «Recercare», XXIX, 2017, 1-2, pp. 133-134). Su Polvini Faliconti cfr. a Peroni, 18 settembre e 4 dicembre 1733, 26 febbraio 1735.