Al Signor Giuseppe Bettinelli

Speravo, caro signor Bettinelli, di mandarvi oggi il mio nuovo oratorio; ma l’augustissimo principe trattenuto dalla podagra non ha potuto andare in chiesa; onde non si è cantato, e non posso pubblicarlo#1. Per compensare in qualche modo la mancanza v’invio la copia della serenata da me scritta per la serenissima arciduchessa Teresa#2, che includerete, se vi piace, nella quinta ristampa delle opere mie#3. Vi prego non farla imprimere, e pubblicar sola per le ragioni che già vi scrissi#4. Mille saluti al signor Stelio#5, a cui vi prego far leggere l’accluso componimento. Del resto comandatemi, e credetemi 

Vienna 28 marzo 1739.
 

Isacco figura del Redentore, recitato nella cappella imperiale di Vienna il 12 aprile 1740. In proposito si veda la lettera a Stelio Mastraca del 21 marzo 1738: «L’augustissimo padrone da molti giorni non può uscir di camera, assalito dalla podagra ne’ piedi. Se martedì prossimo non è in istato di andar in chiesa, non si canta Oratorio, e non cantandosi non posso mandarlo al signor Bettinelli. Non gli piacerà la notizia, ma la colpa non è mia».

La serenata in questione è La pace fra la virtù e la bellezza, composta per l’onomastico dell’arciduchessa Maria Teresa e rappresentata a Vienna nel teatro di Corte il 15 ottobre 1738.

Cfr. Opere drammatiche del sig. abate Pietro Metastasio romano poeta cesareo, Venezia, Presso Giuseppe Bettinelli. Al Secolo delle Lettere, 1740, 5 voll.; si tratta, come avverte il frontespizio, di una «quinta edizione notabilmente accresciuta, e corretta».
 

A riguardo si veda anche la lettera a Stelio Mastraca del 17 gennaio 1739: «Ho ordinato la copia dell’ultima serenata che manderò al signor Bettinelli, a condizione che se ne vaglia nella ristampa delle opere mie, ma non a parte. Giacché sono uscite tante impressioni delle opere suddette sempre con l’ordine nel quale si trovano presentemente, io non lo cambierei più. La variazione farà confusione a chi ha fatto memoria locale a questo tal ordine, e la cronologia all’incontro non interesserà che qualche svogliato». L’Isacco apparirà in una Novissima aggiunta alle opere drammatiche del sig. abate Pietro Metastasio poeta cesareo, In Venezia, Per Giuseppe Bettinelli, 1740.
 

Stelio Mastraca.