Al Signor Giuseppe Bettinelli
Speravo, caro signor Bettinelli, di mandarvi oggi il mio nuovo oratorio; ma l’augustissimo principe trattenuto dalla podagra non ha potuto andare in chiesa; onde non si è cantato, e non posso pubblicarlo#1. Per compensare in qualche modo la mancanza v’invio la copia della serenata da me scritta per la serenissima arciduchessa Teresa#2, che includerete, se vi piace, nella quinta ristampa delle opere mie#3. Vi prego non farla imprimere, e pubblicar sola per le ragioni che già vi scrissi#4. Mille saluti al signor Stelio#5, a cui vi prego far leggere l’accluso componimento. Del resto comandatemi, e credetemi
Vienna 28 marzo 1739.
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