Al Signor Giuseppe Bettinelli
Voi, gentilissimo signor Bettinelli, vi scordate di me, ed io per vendetta voglio ricordarmi di voi. Nell’ultima mia lettera accludendovi una picciola cambiale, vi pregai ad avvisarmi d’averla ricevuta, e d’informarmi se vada innanzi la ristampa delle opere del Guarini, nella quale mi trovo associato#1. Non avete fatto né l’uno, né l’altro, e con tutto ciò eccovi il mio Isacco, che si cantò martedì passato nella cappella cesarea#2. Spero di scuotervi dal vostro sonno, e di meritare in risposta alcun vostro comando, del quale pregandovi resto
Vienna 15 aprile 1740.