Al Signor Giuseppe Bettinelli
Eccovi, gentilissimo signor Bettinelli, i due esemplari che dimandate della nuova opera già qui rappresentata all’occasione delle nozze della serenissima arciduchessa: ma scritta alcuni mesi sono frettolosamente per un privato divertimento della mia real principessa che da poi fu interrotto#1. Onde se si risente di queste circostanze, non vi faccia meraviglia. Vi sarà mandato da Dresda il libro d’un’altra che scrissi non meno tumultuariamente per quella corte nella stessa estate#2. In corrispondenza della mia costante amicizia, non vi dimenticate di riverir per me il mio degnissimo signor abate Fabrizi, e credetemi immutabilmente
Vienna 11 del 1744.