Al Signor Giuseppe Bettinelli

Eccovi, gentilissimo signor Bettinelli, i due esemplari che dimandate della nuova opera già qui rappresentata all’occasione delle nozze della serenissima arciduchessa: ma scritta alcuni mesi sono frettolosamente per un privato divertimento della mia real principessa che da poi fu interrotto#1. Onde se si risente di queste circostanze, non vi faccia meraviglia. Vi sarà mandato da Dresda il libro d’un’altra che scrissi non meno tumultuariamente per quella corte nella stessa estate#2. In corrispondenza della mia costante amicizia, non vi dimenticate di riverir per me il mio degnissimo signor abate Fabrizi, e credetemi immutabilmente 

Vienna 11 del 1744.

 

Si tratta di Ipermestra che, secondo quanto affermato in una lettera a Tommaso Filipponi del 18 febbraio 1747, M. fu «obbligato a scrivere in diciotto giorni per comando augusto». Destinata a una rappresentazione privata di corte, essa fu composta nel 1743 ma sarebbe stata rappresentata soltanto il 17 gennaio 1744 per celebrare le nozze tra l’Arciduchessa Marianna  e il principe Carlo di Lorena.
 

Si tratta dell’Antigono, che sarà rappresentato nel «regio elettoral teatro alla corte di Dresda, nel carnovale dell’anno MDCCXLIV»; M. vi alludeva nella lettera al Bettinelli del 23 ottobre 1743.