Al Signor Giuseppe Bettinelli
Non so, gentilissimo signor Bettinelli, di quali miei componimenti mi parlate nell’ultima vostra lettera. È verissimo ch’io ho scritto alcune picciole cose per la corte#1; ma non essendo queste uscite al pubblico (ch’io sappia) non ho arbitrio di farne parte ad alcuno. Se mi avviserete quali sieno quelle che corrono per Venezia, io vi dirò, se son mie; e poiché già ne corrono copie, io ve ne manderò una corretta. Comandatemi, ch’io sono
Vienna 21 marzo 1744.