Ad un Amico#1
Vienna, 27 ottobre 1734#2
Amico, e Signor mio
Io vi sono debitore di#3 lungo tempo di risposta ad una vostra cortesissima lettera, nella quale mi deste conto dello stato della famosa lite, e delle sollecitudini dell’eminentissimo Gentili per favorirmi in quella#4. Mi vergogno di aver tardato tanto a farla, ma ho sempre contato su la vostra discretezza, ed ho incaricato sempre mio fratello di scusarmi con voi, dimostrandovi, come io mi trovava oppresso dalle molte occupazioni. Oggi benché la prossima rappresentazione del mio Temistocle mi tenga eccessivamente occupato#5, non ho saputo differir di scrivervi, stimolato dal racconto che mi fa mio fratello, che avete ancor voi conferito all’esito felice della suddetta lite, e parlando di quella, e facilitando a lui l’accesso al predetto porporato.
Ve ne rendo vivissime grazie, e desidero le occasioni di poter rendervene il contracambio. Vorrei, caro amico, esser lungo, ma non è veramente possibile. Credetemi intanto, che io persuaso dell’amor vostro per me, vi amo di tutto cuore, e che sarò perfettamente
La lezione di è sostituita con da in Ro1784; Ni1786-7; Fi1787-9; Tr1795.