Ad un Amico#1

Vienna, 5 del 1737#2

Amico carissimo

Vi rendo mille grazie delle informazioni che mi avanzate intorno al matrimonio del Bulgarini#3, nel quale non prendo altro interesse, che quello di amicizia, e non essendo più tempo di dar consigli, mi restringo unicamente a desiderarglielo felice. I guai di mio fratello non lasciano di turbarmi. Lo credo afflitto, e non mi dispiace, sperando che queste scosse lo risveglino da una certa sonnolenza che cominciava a divenir letargo. Io l’amo, come si deve, l’amo uomo di garbo, e se vorrà esserlo (come può) io mi vanterò della mia tenerezza per lui. In altro caso, caro amico, procurerò di vincere la mia natural passione, e dirò: «Curavimus Babilonem, et non est sanata, derelinquamus eam»#4. Spero che non si verrà a questo caso, come priego Iddio#5. Gli ho scritto secondo la vostra insinuazione, della quale vi sono tenuto, come finora dell’interesse che prendete delle persone che m’appartengono; ed abbracciandovi teneramente resto
 

Il destinatario della lettera viene espressamente individuato nella tradizione a stampa a partire da Ro1784.
 

In Ro1784; Ni1786-7; Fi1787-9; Tr1795 si propone la datazione errata del 5 gennaio 1734. La data esatta viene ripristinata a partire da Carducci1883, pp. 111-112, sulla base di As1783.
 

Il matrimonio in seconde nozze di Domenico Bulgarelli, vedovo di Marianna Benti, fu celebrato sul finire del 1736. Sul matrimonio e sulla conseguente lite con Leopoldo Trapassi, costretto ad abbandonare la casa di Bulgarelli, cfr. a Leopoldo, 9 dicembre 1736 e 5 gennaio 1737. Il fratello di M. si trasferirà a casa di Peroni nei primi mesi del 1743, come si deduce dall’epistola a Leopoldo, 18 marzo 1743: «V’ingannate infinitamente se dubitate che possa avermi dispiaciuto la vostra trasmigrazione nella casa del Signor Perrone (come nella carissima vostra del 4 del corrente accennate)». Sulla lite tra Leopoldo Trapassi e Domenico Bulgarelli cfr. Antonio Costa, Il “soldo” d’un poeta, Genova, Premiata Scuola Tipografica per i Giovani Derelitti, 1922, pp. 76-79.
 

Ger. 51, 9.
 

La lezione Iddio è sostituita da Dio in Ro1784; Ni1786-7; Fi1787-9; Tr1795.