A Leopoldo (Roma)
Di Vienna il dì 20 Agosto 1735
Fratello Carissimo
Mi dispiace che il vostro guadagno non corrisponda alla fatica: per altro conto per non picciolo lucro l’applicazione a impiego utile quale è quello che avete intrapreso, e desidero che questo principio vi alletti alla perseveranza, giacché non veggo per ora più pronto cammino. Alla fine anche quello ha le sue onorate uscite, e puossi aspirare anche per questo mezzo ad appagar l’ambizione sul fondamento degli esempi recenti. Io sto tutta via immerso nella gloriosa applicazione d’instruire le Serenissime Arciduchesse alla rappresentazione della festa che di loro ordine ho scritta per il giorno di nascita della augustissima loro madre#1. È veramente un piacere l’osservar da vicino l’abilità, la docilità, e le adorabili maniere di queste grandi principesse. Con tutto che la lezzione sia due volte il giorno, e che non duri meno ciascheduna, di due, e talvolta tre ore, io non ne sento l’incommodo, e non me ne meraviglio punto. Non crediate che la prevenzione del grado, contamini il mio giudizio, perché comparate con quante dame ho trattato fin’ora, queste sono più attente, più grate, e (senza punto discendere) infinitamente più cortesi.
Desidero sapere il sig. Leoni che cosa abbia poi risoluto sul punto della ristampa: se forse si è disanimato: se persiste: o che pensi#2. Perché nel secondo caso gli darò forse alcuna cosetta inedita#3. Abbracciate per mia parte il signor Bulgarelli, e tutti di casa e voi amatemi, conservatevi, e credetemi
il Vostro Affezionatissimo Fratello
Pietro Metastasio